FIGURE METRICHE: Afèresi: caduta della sillaba in posizione iniziale , presenta segno grafico‘: “là ‘ve cantando..”; Sincope : caduta sillaba in posizione centrale; Apocope: caduta sillaba fine parola. “veder, cantar,”; Prostesi : figura metrica di aggiunta di sillaba in posizione iniziale; Epentesi: figura di aggiunta in posizione centrale;, Epitesi o Paragòge: aggiunta di sillaba in posizione finale; Tmèsi: divisione di 1 parola in 2 parti, delle quali la 1 è posta alla fine del verso, l’altra all’inizio o a metà del verso successivo “ tra gli argini su cui mucche tranquilla / mente pascolano” G.Pascoli; Dieresi: dittongo sciolto in iato, Sineresi: lega due vocali aspre in una sillaba; Sinalèfe : fusione dell' ultima vocale di una parola con la vocale iniziale della parola successiva, senz’apostrofo; Dialèfe, Elisione ’: eliminazione vocale finale di parola dinanzi a parola iniziante per vocale. Presenta segno grafico).
FIGURE FONICHE
Onomatopea, Allitterazione(iterazione fonica), Paronomàsia: accostamento di 2 parole con suono simile ma con significato diverso “ma sedendo e mirando, interminati/spazi di là da quella...G.Leopardi, L’Infinito. “I’ fui per ritornar più volte volto” Dante, Inf. c.I,v.36.
FIGURE SINTATTICHE
anafora; ellissi; enumerazione per asindeto-polisindeto/climax; parallelismo; inversione (anastrofe; ipèrbato: separazione gruppo sintattico con l’inserimento di 1 o più lessemi; chiasmo); Ripetizione ( figura etimologica, anadiplosi, poliptòto); Ipàllage: riferire ad un termine un aggettivo che andrebbe riferito ad altro termine “ ma io a voi deluse le palme tendo”, U.Foscolo, In morte del fratello Giovanni. “cauti passi” G.Pascoli, Le ciaramelle, v.12. Enàllage: parte del discorso con funzione di altra “sbocciasti improvviso (improvvisamente) G.Pascoli, "Il sogno della vergine"; Anacoluto: costrutto sintattico con cambio di soggetto; Apostrofe: deviazione durante un’esposizione per rivolgersi a qualcuno); Esclamazione : esprimere con enfasi un concetto in forma esclamativa “Guai a voi, anime prave!/non isperate mai veder lo cielo!”Dante, Inf. c.III.
FIGURE SEMANTICHE
Antonomasia: sostituzione di un nome con una proprietà che gli appartiene “il divino poeta”= Dante; Perìfrasi; Eufemismo: uso di parole o di perifrasi per attenuare il carico espressivo del discorso “Forse tu fra plebei tumulti guardi/vagolando, ove dorma il sacro capo/ del tuo Parini” U.Foscolo, Dei Sepolcri, vv 70-72 ; Ipèrbole : affermazione esagerata per esprimere un concetto “ ho sceso, dandoti il braccio almeno un milione di scale, E. Montale”; Similitudine; Metafora; Analogia; Sinestesìa; Metonìmia: contenete-contenuto/ materiale-oggetto/ effetto-causa; Sineddoche: parte per il tutto; Personificazione; Antìtesi: esposizione di concetti opposti;Ossimoro: unione di parole con significato opposto; Litòte: affermare un concetto negando il contrario “non senza inganno”; Dittologia: uso di due vocaboli di significato affine, legati da congiunzione “solo e pensoso ” F. Petrarca; Endìadi: esprimere un concetto con due parole in sostituzione di un unico sostantivo accompagnato da un aggettivo o da un complemento“vedo splendere la luce e il sole /vedo splendere la luce del sole”; Zèugma: far dipendere da 1 solo termine 2 parole di cui una soltanto si accorda logicamente ad esso “parlare e lagrimar vedrai insieme- Dante, Inf. XXXIII, v.9”.
IL VERSO:unità fondamentale della poesia corrispondente ad una riga di testo che non utilizza, per intero, lo spazio bianco del foglio; il verso si misura in sillabe metriche. Il verso può essere piano, sdrucciolo o tronco; raramente bisdrucciolo. I versi vengono considerati come se fossero tutti piani(accento sulla penultima sillaba): ciò significa che dopo l'ultimo accento, si conta sempre una sillaba metrica in più, anche se le sillabe grammaticali sono due (verso sdrucciolo) o non ci sono del tutto ( verso tronco).
Classificazione dei versi:
bisillabo (accento ritmico 1^ sillaba); trisillabo ( un solo ictus, cioè accento ritmico, sulla 2^ sillaba); quadrisillabo ( ha 2 ictus fissi sulla 1^ e 3 ^sillaba); quinario ( 1^ o 2^; 4^ sillaba), senario ( ha 2 ictus fissi, 2^ e 5^ sillaba), settenario ( è uno dei versi più usati, ha un ictus fisso sulla 6^sillaba), ottonario (3^ e 7^sillaba), novenario ( ictus fissi sulla 2^,5^, 8^ sillaba), decasillabo (ictus sulla 3^,6^,9^ sillaba), endecasillabo ( è il verso maggiormente usato nella poesia italiana; presenta un ictus fisso sulla 10^sillaba e diversi accenti mobili, mai sulla 5^ sillaba) dodecasillabo ( o doppio senario).
LA RIMA: identità di suoni che si ripetono alla fine dei versi.
Rima baciata(AA), alternata (ABAB); incrociata o chiusa(ABBA); incatenata o terza rima(ABA BCB CDC), invertita(ABC ACB); interna: collega 2 parole con identità fonetica, di cui 1 è interna al verso; rima al mezzo: collega 2 parole con identità fonetica, di cui una cade a metà verso (emistichio), versi sciolti: non sono legati da alcuno schema di rima; sono entrati in uso nell’800 e caratterizzano la poesia moderna; assonanza e consonanza; rima siciliana (in cui la E chiusa rima con la I, la O chiusa rima con la U).
LA STROFA : sequenza di versi che in un componimento poetico formano un'unità ritmica.
Distico (due versi a rima baciata AA BB CC), Terzina (o terza rima: generalmente endecasillabi a rima incatenata, ABA BCB CDC), Quartina (rime alternate o incrociate ABAB, ABBA), Sestina (4 rime alternate AB AB, 2 rime baciate CC); Ottava ( strofa di otto versi, generalmente endecasillabi: i primi sei a rima alternata AB AB AB, gli ultimi a rima baciata CC); l'ottava è la strofa del poema epico-cavalleresco); Stanza [costituita da versi endecasillabi e settenari. Sempre suddivisa in due settori: la Fronte (1°Piede, 2°Piede che rimano tra loro. Ciascun Piede può variare da 1 a 4 versi), la Sirma ( 1^Volta, 2^Volta rigidamente rimate). Tra la Fronte e la Sirma può trovarsi 1 verso che rima con l’ultimo verso della Fronte, detto Chiave. Le stanze di una Canzone possono essere “unissonanti” (stesso schema metrico e stessa rima) oppure “dissonanti o singolari” (stesso schema metrico, ma con rima diversa). A termine della Canzone può trovarsi una strofa detta Congedo o Commiato; Strofa libera (numero di versi variabile, schema metrico variabile, rime senza schema fisso)
TIPI DI COMPONIMENTO
Sonetto (due quartine a rima alternata o chiusa, due terzine a rima incatenata o invertita o ripetuta); Canzone(componimento tipico della letteratura romanza medievale, composta da strofe dette "Stanze", tutte identiche, aventi lo stesso numero di versi e lo stesso schema metrico); Ballata (componimento di origine medievale destinato alla musica e danza, composta da Stanze, alternate da brevi strofe sempre uguali dette “Ritornelli” o “Riprese”); Lauda (componimento in lingua volgare di origine medievale, a carattere popolare, con accompagnamento musicale. A livello metrico la Lauda è identica alla Ballata, ma il contenuto è a carattere religioso. Il primo esempio di Lauda a noi interamente pervenuta: Laudes Creaturarum, S. Francesco d’ Assisi); Ode (derivata dalla Canzone, con strofe brevi di numero variabile di versi ed eliminando la “Chiave”); Madrigale(componimento costituito da strofe di 3 versi, endecasillabi o settenari, rimati); Carme (componimento in versi endecasillabi).
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