venerdì 9 ottobre 2015

L’ETA’ DEL ROMANTICISMO ( cfr.V. De Caprio-S.Giovanardi, I Testi della Letteratura Italiana, vol.IV)

Il Romanticismo fu un vasto movimento di pensiero che caratterizzò le tendenze e le manifestazioni culturali europee della prima metà dell’Ottocento.
La genesi storico-filosofica va ricercata nella crisi dell’Illuminismo e nella delusione che fece seguito in Europa al fallimento degli ideali libertari innescati dalla Rivoluzione francese, fallimento testimoniato dapprima dall’assolutismo dell’Impero napoleonico, poi dal nuovo assetto geopolitico scaturito dalla Restaurazione.
 In Inghilterra le tendenze preromantiche si manifestano già alla metà del Settecento nella poesia sepolcrale e notturna di autori come EDWARD YOUNG (Pensieri notturni 1774), THOMAS GRAY (Elegia scritta in un cimitero di campagna 1751), HORACE WALPOLE (Il castello di Otranto 1764), JAMES MACPHERSON (I Canti di Ossian, che egli fece passare per antico epos nordico; I Canti di Ossian furono noti in Italia dalla traduzione di Melchiorre Cesarotti). Queste opere narrano storie leggendarie d’amore e di morte che si svolgono sullo sfondo di una natura selvaggia e ostile, pervasa dal gusto del patetico, dell’orrido.
 In Germania chiare tendenze preromantiche si ravvisano nella nascita del movimento STURM UND DRUNG (Tempesta e assalto), fiorito tra il 1770 e il 1785, derivando il titolo dal nome di un dramma di Friedrich Klinger >(1752-1831). Tale movimento, che rifiutava il rigido accademismo della poetica neoclassica rivendicando l’assoluta libertà creativa del poeta, ebbe tra i maggiori teorici e sostenitori gli scrittori e filosofi Johann Georg Hamann (1730-88), e Johann Gottfried Herder (1744-1803), i quali delinearono la figura creativa e l'originalità spirituale del “genio” artistico in alternativa alla tradizionale cultura letteraria adagiatasi nelle proprie convenzioni borghesi. Nell’ambito dello Sturm und Drung fecero le prime esperienze poetiche J.Wolfang Ghoete e Friedrich Schiller.

IN ITALIA tracce di tendenze preromantiche si avvertono alla fine del Settecento nelle opere di G. Parini e di V. Alfieri . Quest’ultimo, in particolare, polemizzando con gli esiti della Rivoluzione francese, aveva rivendicato l’importanza della componente spirituale, la sacralità di valori quali l’individualismo, il titanismo, l’amor di patria e il soggettivismo artistico, in contrapposizione all’egualitarismo, al razionalismo meccanicista, al determinismo della filosofia illuministica.
Attraverso l’opera di questi intellettuali “preromantici” entrano in circolazione ed acquistano forte rilevanza alcuni motivi ed atteggiamenti che vanno contro la letteratura del buon senso e del garbo, contro il classicismo della cultura salottiera e aggraziata dominante tra Settecento e Ottocento.
 Il termine “Romantic” fu usato per la prima volta con connotazione dispregiativa dai razionalisti inglesi alla fine del Seicento in riferimento a narrazioni dal carattere fantastico e irreale. Ancora durante il Settecento razionalista il termine designava cose lontane dalla realtà, incredibili, “romanzesche”. La rivalutazione del vocabolo avviene in Francia per opera di J.J. Rousseau (1712-1778) che lo usò per indicare gli aspetti suggestivi di un paesaggio e le sensazioni patetico-malinconiche che il paesaggio suscitava nell’osservatore.
Questa identificazione tra “romantico” e “pittoresco, malinconico” venne ripresa in seguito d alcuni intellettuali tedeschi, che arricchirono di ulteriori sfumature di significato la parola: questa venne quindi a qualificare l’irrequieta sensibilità dei poeti moderni, che contrapponevano l’innocenza e la forza dei sentimenti alle rigide astrazioni dell’intelletto. I fratelli Schlegel in sede di critica letteraria usarono il termine “Romantico” per indicare la nuova poesia, ingenua , sentimentale ed infinita, contrapposta a quella dotta e stereotipata di imitazione classica. Madame De Stael, infine col suo libro “De l’Allemagne”, lo diffuse in tutta Europa.

CARATTERI FONDAMENTALI DEL ROMANTICISMO:
L’IRRAZIONALISMO, ESALTAZIONE DEL SENTIMENTO, FRATTURA TRA L’IO E IL MONDO
L’ESALTAZIONE DELL’INDIVIDUO, INTESO COME ESSERE UNICO E IRRIPETIBILE (ACCENTUATO INDIVIDUALISMO)
ESALTAZIONE DELL’EROE RIBELLE (TITANISMO)
ESALTAZIONE DELLE TEMATICHE RELIGIOSE E SPIRITUALISTICHE
MISTICISMO O PANTEISMO NEI CONFRONTI DELLA NATURA
RINNOVATO SENSO DI IDENTITA’ NAZIONALE; RISCOPERTA DEL VALORE DELLA STORIA E DELLE TRADIZIONI POPOLARI (STORICISMO)
L’ ARTE INTESA COME ASSOLUTA LIBERTA’ DI ESPRESSIONE ; ESALTAZIONE DEL GENIO AL DI FUORI DELLE REGOLE.

Nella prospettiva secondo la quale i Romantici intendono il sentimento, l’istinto, la fantasia intese come forze primarie, non soggette alle regole generali della ragione, confluiscono i concetti di “entusiasmo” e di “sublime”: il concetto di sublime è quello che caratterizza l’arte vera, dominata da sentimento, istinto e fantasia, che non produce un limpido diletto, ma al contrario genera un sentimento di smarrimento, struggimento ed inquietudine.

Il Romanticismo, che ebbe il suo centro di irradiamento in Germania, fu un fenomeno a carattere europeo; dunque, ciascuna nazione sviluppò una poetica romantica in conformità alla proprio contesto storico- politico e alla propria tradizione culturale.
In Germania, culla del R., questo movimento ebbe un carattere prevalentemente filosofico-mistico, fondato sulla nuova intuizione della realtà in “fieri” e proteso alla conquista dell’assoluto e dell’infinito: “la poesia romantica è in continuo divenire; anzi questa è la sua vera essenza: che può soltanto divenire, mai essere” (F. Schlegel, Frammenti, 1798).
Oltre ai fratelli Friedrich e August Schlegel, altro teorico tedesco della poesia romantica fu Friedrich Schiller, autore del saggio “ Sulla poesia ingenua e sentimentale” (1796); secondo Schiller la poesia moderna (romantica) si caratterizza essenzialmente come “sentimentale” in opposizione alla poesia “ingenua” e primitiva, che domina presso gli antichi. Mentre la poesia ingenua è “naturale” ed è legata agli oggetti della realtà sensibile attraverso un rapporto diretto, la poesia moderna (romantica, sentimentale) coglie la divaricazione tra reale e ideale, evoca l’indefinito, unifica il visibile e l’invisibile, rispecchia la condizione dilemmatica e drammatica dell’uomo contemporaneo.
Organo di diffusione del Romanticismo tedesco fu la rivista “Athenaeum” fondata e diretta da F.Schlegel.
Il Romanticismo inglese ebbe un carattere panico-nostalgico, volto a fondere l’Io individuale con la natura in un abbandono fiducioso e totale: la Natura intesa panteisticamente, può essere “letta” come terreno di rivelazione del divino o comunque di forze mistiche e metafisiche. A tal proposito ricordiamo: P.B. Shelley (1792-1822), e la sua celebre Ode to the west wind; W. Wordsworth e S. Coleridge, autori delle Lirycal Ballads la cui prefazione fu assunta come “ Manifesto” del Romanticismo inglese.
Altri interpreti del Romanticismo inglese furono J. Keats. e G. Byron, cantore degli ideali di Patria, di libertà, di indipendenza.
Il movimento romantico francese, sorto più tardi rispetto a quello tedesco, ebbe tra i maggiori interpreti il poeta Alphonse de Lamartine, con le sue raccolte poetiche, e Victor Hugo. Il Romanticismo francese risentì dei principi della grande rivoluzione ed ebbe un carattere umanitario-sociale, volto all’affratellamento universale ed al riscatto dgli oppressi. Suo manifesto è considerata la prefazione alla tragedia Cromwell di V. Hugo.

I TEMI DELLA POESIA ROMANTICA
Un dato certo del Romanticismo è che nessun fenomeno si presenta in maniera univoca: tipica della condizione romantica è l’oscillazione di stati d’animo e la frequente ambivalenza degli atteggiamenti e delle posizioni ideologiche. Così, prendendo in esame alcune manifestazioni della cultura romantica, ad esempio la figura del poeta, la concezione della lirica, del dramma o del romanzo, è evidente che dobbiamo segnare una prima distinzione tra le poetiche dell’io e le poetiche della realtà.
LE POETICHE DELL’IO sono manifestazioni che nascono dall’esigenza dello scrittore di trovar compenso alle proprie frustrazioni, di origine psicologica e sociale e pongono perciò al centro dell’universo artistico la figura del poeta considerato essere unico e irripetibile. Quanto più lo scrittore si sente sradicato dalla società che lo circonda, solo e incompreso, tanto più ne fa la condizione della propria superiorità, l’aureola del proprio martirio ed eroismo. LA FIGURA DEL POETA viene affiancata a quella del sacerdote: egli viene ad essere profeta e guida dell’umanità , diviene un essere capace di cogliere con la forza dell’intuizione e con lo slancio del sentimento le più alte e misteriose verità; un essere che non ha bisogno di imitare la Natura perché la forza vitale della natura si esprime attraverso la sua voce; un essere che guarda alla realtà soltanto per pronunziare parole profetiche e concepire utopie. Nel poeta viene messa nel massimo risalto l’interiorità, lontana dalla perturbazioni della vita e libera di e libera di sprofondare negli abissi più insondabili dell’inconscio o di elevarsi e identificarsi con lo slancio vitale dell’universo.
IL TITANISMO ROMANTICO, l’enfasi con cui viene innalzato l’io dello scrittore al di sopra della comune umanità, non si esaurisce nell’autoesaltazione, ma finisce per tradursi in un impegno politico e sociale, tanto che molti poeti romantici si fanno assertori di libertà e difensori dell’indipendenza nazionale. L’esempio più noto del TITANISMO ROMANTICO, al di là delle tracce riscontrabili nelle opere del Foscolo, riamane quello leopardiano della canzone “All’Italia” che raggiunge la massima tensione oratoria nei versi “L’armi, qua l’armi: io solo/combatterò, procomberò sol io./ Dammi, o ciel, che sia foco/ agli italici petti il sangue mio”.
LE POETICHE DELL’IO TROVANO ESPRESSIONE PREVALENTEMENTE NELLA LIRICA.
• Un tema costante nelle liriche romantiche è IL DISAGIO DEL POETA NEL MONDO: il conflitto con la società, il rapporto dell’uomo con la natura ( sentita come madre o come matrigna, come forza benefica o come potenza ostile e misteriosa), il sentimento di solitudine e di infelicità, l’inesorabile scorrere del tempo e il doloroso destino di morte a cui gli uomini non possono sottrarsi.
• Al tema del disagio del poeta è collegato IL TEMA DEL RIFUGIO NELLA INTERIORITA’ (INDIVIDUALISMO) sentita come realtà più pura e più vera di quella materiale e sociale. L’infinito, l’ignoto, il notturno, l’ineffabile, il nulla eterno diventano i poli di attrazione della fantasia poetica che tende a forzare o ad indebolire i limiti dell’esperienza oggettiva e ad abbandonarsi alla voluttà del fiabesco, dello slancio mistico, dell’irrazionale. LA POESIA , L’ARTE, LA BELLEZZA rappresentano ideali superiori, che oppongono il godimento estetico alla triste realtà dell’esistenza.
• Sotto il segno dell’individualismo si pone IL TEMA DEL TITANISMO E DELLA LIBERTA’ POLITICA: temi che ebbero largo corso nel periodo della Restaurazione e attraverso i quali il poeta aspirava ad ergersi a guida del suo popolo, coscienza morale della nazione.
• IL TEMA DELL’AMORE inteso come forza travolgente che spesso si scontra con le convenzioni e, in alcuni casi, è destinato a sublimarsi in forme ideali e a trovare una soluzione solo nella morte (leopardi) o addirittura nel suicidio (Flaubert) Le eroine romantiche sono animate dalla passione e i loro amori sono tormentati e a volte irrealizzabili. Su tutto domina, spesso, l’elemento irrazionale.
• Su tutto domina la figura del POETA la sua sofferenza, i suoi languori, la sua ribellione alle convenzioni e alle leggi codificate, il suo modo di sentire la vita, l’arte e la morte. Nella concezione romantica, LA POESIA e, più in generale, l’ARTE non devono più basarsi sul principio classico di imitazione, né sul principio classicistico del “bello ideale” (arte greco-romana). L’arte e la poesia devono prescindere da tutte le regole della tradizione retorica, da tutti i modelli precostituiti, giudicati piuttosto come gabbie soffocanti di regole, che impediscono il dispiegarsi della verità più profonda dell’arte nemiche della spontaneità e della creatività. L’arte deve rappresentare l’assoluta libertà d’ispirazione e di espressione del poeta : l’arte deve scaturire da un contatto creativo tra l’artista e la natura, che rappresentano i poli distinti di un rapporto dialettico fatto di attrazione, fascino, mistero, dolore, anelito all’infinito.
LE POETICHE DELLA REALTA’, anch’esse sorte nel solco della cultura romantica, trovarono applicazione prevalentemente nell’opera narrativa, soprattutto nel ROMANZO. Il Romanzo ottocentesco, predilige tematiche di adesione al vero storico; l’opera d’arte deve riprodurre la verità, e lo scrittore ha il dovere non soltanto estetico, ma anche etico, di far agire i suoi personaggi nel quadro complesso della realtà sociale (vedi Victor Hugo, I miserabili; A. Manzoni, I promessi sposi). Il nuovo romanzo ottocentesco, lungi dal limitarsi a tracciare la vicenda psicologica di pochi protagonisti, come nei romanzi epistolari del Settecento (Richardson, Rousseau, Goethe, Foscolo), tendono a cogliere la dinamica sempre più complessa della società capitalistica, di descrivere il bene e il male, le azioni nobili e quelle più basse. Il più grande dei romanzieri europei dell’Ottocento, Honoré De Balzac, riproduce un mosaico di personaggi attinti dalla complessa realtà sociale, espone un inventario di vizi e virtù, la storia dei costumi di un’intera civiltà, sempre alla ricerca delle cause che determinano gli effetti sociali.








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