venerdì 21 marzo 2014
FACCIAMO IL PUNTO SU..."IL RACCONTO E ROMANZO GIALLO"
La narrazione gialla è sempre incentrata intorno a uno o più reati (per lo più delitti) e si dipana nella ricerca e nell’identificazione finale del o dei colpevoli.
Il termine “giallo” nasce nel 1929, quando la casa editrice Mondadori pubblica una collana di romanzi e racconti polizieschi contraddistinta da una copertina di colore gialla.
Le caratteristiche del giallo sono le seguenti:
• la narrazione concerne un delitto e si configura come indagine a caccia dell’assassino;
• vi è un detective, professionista o dilettante, che indaga basandosi su indizi, sulla logica, sulla capacità di osservazione;
• a meno di clamorose eccezioni, il colpevole non è mai colui che indaga;
• il colpevole viene scoperto in seguito a una serie di deduzioni logiche, mai accidentalmente o per spontanea confessione;
• l’assassino è un personaggio noto, quasi sempre insospettabile, in modo che l’effetto sorpresa sia massimo: inoltre egli non è mai un criminale di professione, come un rapinatore o un sicario.
• i personaggi, privi di vero approfondimento psicologico, sono ridotti a ruoli fissi: l’assassino, la vittima, l’investigatore, gli aiutanti positivi, gli aiutanti negativi.
• l’ambientazione può essere prevedibilmente “favorevole” al delitto (castelli maledetti, brughiere solitarie, notti tempestose, quartieri malavitosi, rimesse d’auto deserte, ecc.) o insospettabilmente “neutra” (pacifici interni borghesi, tranquille cittadine di provincia, luoghi di lavoro, luoghi di vita mondana: alberghi, stazioni termali, crociere, ecc.)
• il caso viene sempre risolto, spesso con un colpo di scena finale.
Il poliziesco (la "detective story")
All’interno del genere giallo si possono distinguere due filoni.
Il primo filone è costituito dal giallo a enigma, detto anche “detective story”: si tratta del racconto giallo “classico” o giallo “di inchiesta”, caratterizzato dal rigore logico con cui viene risolto; esso è costituito da racconti polizieschi o di investigazione. Si dicono gialli polizieschi quelli in cui figura la presenza di un poliziotto o di un detective impegnato a districare la matassa delle indagini grazie agli indizi raccolti: compiendo un percorso che procede a ritroso rispetto alla consequenzialità cronologica degli avvenimenti ( ricostruendo cioè le fasi del delitto dalla sua scoperta al suo compimento), egli giunge alla soluzione del caso.
I fatti drammatici, per quanto luttuosi, sono narrati in modo distaccato e impersonale, come in una cronaca, così da non suscitare mai la commozione del lettore e non guastare il meccanismo puramente intellettuale del problema.
Il romanzo giallo classico, basato su un’inchiesta, nasce come sottogenere nel corso dell’Ottocento e trova larga diffusione nel Novecento per giungere fino ai nostri giorni con risultati spesso innovativi e originali.
Sono considerati inventori del filone poliziesco lo scrittore americano EDGAR ALLAN POE (1809-1849) autore di numerosi racconti del mistero e del terrore, e lo scrittore inglese ARTHUR CONAN DOYLE (1859- 1930), creatore di Sherlock Holmes, il famoso investigatore dall’infallibile logica deduttiva.
Altri importanti autori del giallo poliziesco sono AGATHA CRISTIE (1890-1976), creatrice di Hercule Poirot e GEORGE SIMENON (1903-1989)creatore del commissario Maigret.
Il thriller
Il secondo filone del genere giallo è rappresentato dal “giallo d’azione” detto anche thriller (=che eccita, che provoca brivido). Questo filone nasce e si afferma tra le due guerre mondiali sullo sfondo delle grandi metropoli americane colpite dalla violenza dei gangster della mafia, esso si è strettamente legato al cinema, tanto che gli scrittori di thriller lavorarono anche alla sceneggiatura di numerosi film.
A differenza del giallo classico ( la detective story) costruito attorno a un delitto già avvenuto , nel giallo d’azione (o thriller) il lettore assiste direttamente alla preparazione e alla esecuzione del crimine, subendo un forte coinvolgimento emotivo in un clima di crescente tensione narrativa. La tensione emotiva sfocia, talvolta, in vera e propria inquietudine, un sentimento basato su elementi concreti e razionali.
lunedì 17 febbraio 2014
INDIVIDUA L'ERRORE : PUBBLICAZIONE ESERCIZI CORRETTI - GRAMMATICA I A
Fra Cristoforo è un ardito personaggio dei Promessi sposi. Il dottor Rossi ha avuto una bell'idea. Marta ha avuto un’occasione d’oro per offrirti un onesto contributo. In paese ci sarà presto la festa di San Giacomo; a luglio la festa di Sant’Anna. Quel ragazzo ancor oggi è un’innocente vittima della tua superbia. Quel ragazzo è un mio buon amico. L’ amica di Sara è in vacanza. Non c’era più alcun uomo a cui chiedere informazioni. Anna ti farà dono di un amore sincero. In fine dei conti Giulia ha conosciuto il fior fiore dei giovani dell’Istituto. Anna non ha potuto andare a scuola per un terribile mal di pancia. Giulia ha avuto un’ idea eccezionale: ti farà dono di un insolito regalo! I contribuenti versano un anticipo di imposte. Il signor preside riceve ciascun familiare. Fra Gaetano è il nuovo responsabile dell’oratorio. La notizia della tua nomina mi è stata riferita dal tal dei tali. Cesare, quale buon vento ti porta da queste parti? Carlo, da’ un aiuto al tuo compagno. Giulia, fa’ ciò che vuoi. Quel tuo amico non ha nessun ideale. Giulio aveva un acerrimo nemico. Dopo l’intervento, il professore ha sorseggiato un po’ d’ acqua. Cesare ha incontrato un ostacolo notevole alla tua nomina. Un’ onda anomala colpì i turisti sulla spiaggia.
Il fu mattia Pascal è il titolo di un importante opera di L. Pirandello. In questo negozio non si fa credito a nessuno. Sto cominciando a pensare che un’ occasione come questa non ce l’avremo più. Se cerchi aiuto, qui trovi quel che desideri. Dopo il tragico evento, era fuori di sé. Da anni è in attesa della sentenza definitiva. Quell'uomo dà un’ enorme importanza al denaro. Sto pensando seriamente al fatto di doverti allontanare da me. Pur di non uscire con loro, si inventò di tutto. Nel pomeriggio saremo là da te per prendere un bel tè al limone. Né tu, né io potremo affrontare un estremo tentativo di rivalsa. Giulia non dà mai ascolto ai suoi genitori. Carla, fa’ quel che ti dico, ascoltami! Il suo successo non mi fa né caldo, né freddo. Realizzarono il progetto dopo tre anni di duro lavoro. In quell’occasione non poteva far altro se non ubbidire. Tanti anni fa nasceva il tuo amico Paolo. Torna qui immediatamente. Giulia fu sul punto di piangere. Marta ha preso con sé tante cose belle. Da tre anni dà lezioni di chitarra. Pochi minuti fa ho confermato il tuo arrivo. Al suono dell’allarme i ladri sono saltati giù, portando con sé ogni cosa. Leggo tanti libri ormai da dieci anni.
Il fu mattia Pascal è il titolo di un importante opera di L. Pirandello. In questo negozio non si fa credito a nessuno. Sto cominciando a pensare che un’ occasione come questa non ce l’avremo più. Se cerchi aiuto, qui trovi quel che desideri. Dopo il tragico evento, era fuori di sé. Da anni è in attesa della sentenza definitiva. Quell'uomo dà un’ enorme importanza al denaro. Sto pensando seriamente al fatto di doverti allontanare da me. Pur di non uscire con loro, si inventò di tutto. Nel pomeriggio saremo là da te per prendere un bel tè al limone. Né tu, né io potremo affrontare un estremo tentativo di rivalsa. Giulia non dà mai ascolto ai suoi genitori. Carla, fa’ quel che ti dico, ascoltami! Il suo successo non mi fa né caldo, né freddo. Realizzarono il progetto dopo tre anni di duro lavoro. In quell’occasione non poteva far altro se non ubbidire. Tanti anni fa nasceva il tuo amico Paolo. Torna qui immediatamente. Giulia fu sul punto di piangere. Marta ha preso con sé tante cose belle. Da tre anni dà lezioni di chitarra. Pochi minuti fa ho confermato il tuo arrivo. Al suono dell’allarme i ladri sono saltati giù, portando con sé ogni cosa. Leggo tanti libri ormai da dieci anni.
sabato 15 febbraio 2014
RISCRIVI L'ESERCIZIO NELLA FORMA CORRETTA.
Fra Cristoforo è un’ardito personaggio dei Promessi sposi. Il dottore Rossi ha avuto una bella idea. Marta ha avuto un’occasione d’oro per offrirti un’onesto contributo. In paese ci sarà presto la festa si Santo Giacomo; a luglio la festa di Sant’Anna. Quel ragazzo ancor’oggi è un’innocente vittima della tua superbia. Quello ragazzo è un mio buono amico. La amica di Sara è in vacanza. Non c’era più alcuno uomo a cui chiedere informazioni. Anna ti farà dono di un’amore sincero. In fine dei conti Giulia ha conosciuto il fiore fiore dei giovani dell’Istituto. Anna non ha potuto andare a scuola per un terribile male di pancia. Giulia ha avuto un idea eccezionale: ti fara’ dono di un insolito regalo! I contribuenti versanoun’anticipo di imposte. Il signore preside riceve ciascuno familiare. Frate Gaetano è il nuovo responsabile dell’oratorio. La notizia della tua nomina mi è stata riferita dal tale dei tali. Cesare, quale buono vento ti porta da queste parti? Carlo, dà un’aiuto al tuo compagno. Giulia, fa cio che vuoi. Quello tuo amico non ha nessuno ideale. Giulio aveva un’acerrimo nemico. Dopo l’interveco, il professore ha sorseggiato un pò di acqua. Cesare ha incontrato un ostacolo notevole alla tua nomina. Un onda anomala colpì i turisti sulla spiaggia.
RICORDANDO CHE I MONOSILLABI NON SI ACCENTANO MAI , TRANNE IN NOVE CASI CHE COSTITUISCONO UN’ ECCEZIONE, RISCRIVI LE FRASI IN MANIERA CORRETTA.
Il fù mattia Pascal è il titolo di un importante opera di G. Verga. In questo negozio non si fa credito a nessuno. Stò cominciando a pensare che un’ occasione come questa non c’è l’avremo più. Sé cerchi aiuto, qui trovi quel’ che desideri. Dopo il tragico evento era fuori di sé. Da anni è in attesa della sentenza definitiva. Quell’uomo da un enorme importanza al denaro. Stò pensando seriamente al fatto di doverti allontanare da mè. Pur di non uscire con loro, sì inventò di tutto. Nel pomeriggio saremo la da te per prendere un bel te al limone. Ne tu, ne io potremo affrontare un’ estremo tentativo di rivalsa. Giulia non da mai ascolto ai suoi genitori. Carla, fa quel che ti dico, ascoltami! Il suo successo non mi fa ne caldo, ne freddo. Realizzarono il progetto dopo trè anni di duro lavoro. In quella occasione non poteva fare altro sé non ubbidire. Tanti anni fà nasceva il tuo amico Paolo. Torna qui immediatamente. Giulia fù sul punto di piangere. Marta ha preso con se tante cose belle. Da tre anni da lezioni di chitarra. Pochi minuti fa ho confermato il tuo arrivo. Al suono dell’allarme i ladri sono saltati giu, portando con sé stessi ogni cosa. Leggo tanti libri ormai da dieci anni.Laura e Giulia sì telefonano un giorno sì e un giorno no. Vieni dà noi in vacanza: quà fà un caldo assai gradevole! Mario dà un libro di lettura a Giacomo. Il presidente della società non ne vuole sapere di vendere
quel giocatore.
lunedì 10 febbraio 2014
RICORDANDO LE REGOLE DEL TRONCAMENTO, DELL'ELISIONE, DELL'APOCOPE, RISCRIVI (E NON LIMITARTI ALLA SOLA CORREZIONE) LE FRASI IN MANIERA CORRETTA.
UN ONDA ANOMALA HA TRAVOLTO UN’ INSOLITO TURISTA. NEL CORTILE C’ERA UN’ALBERO DI PERO, UN’ANATRA E UN AMACA. HO AVUTO UN IDEA GENIALE: SEGNEREMO CON UN ASTERISCO UN ESPRESSIONE SOSPETTOSA. OGGI HO RIVISTO UN AMICA SINCERA. UN’EVENTO INSOLITO HA AVUTO UN LIETO FINE. UN SPIACEVOLE EQUIVOCO, PER UN’ATTIMO, HA INDOTTO UN AMICA DI GIULIA A CAMBIARE IDEA. UN OSTILE INSEGNANTE (DONNA) MI HA MESSO UN ANNOTAZIONE DISCIPLINARE. RIVEDERTI E’ STATA UN’EMOZIONE FANTASTICA. SANDRO È STATO PUNTO DA UN APE. QUEL TIPO E’ UN ELEMENTO DI DISTURBO PER TUTTI. GEORGE CLOONEY E’ UN ATTORE DEI PIU’ NOTI DEL CINEMA. IERI, IN OCCASIONE DI UN ESCURSIONE SUI MONTI, HO INCONTRATO UN’EREMITA(UOMO). MICHELE HA PREPARATO UN ZAINO CAPIENTE.GIULIA HA AVUTO UN IDEA ECCEZIONALE: TI FARA’ DONO DI UN INSOLITO REGALO! A SEGUITO DI UN ISPEZIONE DEI VIGLILI DEL FUOCO, UN ALA DEL CONDOMINIO E’ RISULTATA INAGIBILE. “I MISTERI DI UN ANIMA” E’ IL TITOLO DI UN FILM DI G. PABST.
RICORDANDO CHE I MONOSILLABI NON SI ACCENTANO MAI , TRANNE IN NOVE CASI CHE COSTITUISCONO UN’ ECCEZIONE, RISCRIVI LE FRASI IN MANIERA CORRETTA.
1)Anna, che fa molto sport, e più in forma di noi. 2) A tè piacciono i carciofi? Né ho presi alcuni al mercato poco fa. 3) Omero fu un’autore dell’antichità classica. 4) Giulia da un libro a Jessica. 5) Ogni giorno, nel pomeriggio, beviamo del gustosissimo te al limone. 6)Dieci anni fà ho conosciuto la mia amica del cuore.7) Stò leggendo un bel romanzo: poi te lò presto se vuoi. 8)Nessuno sa che cosa ci sia in quel cassone di legno: li ho visto degli strani oggetti.9) Leggo molto ormai da dieci anni.10)l’imputato fù condannato, pur non avendo commesso alcuno reato. 11)Si, lo confesso, ho bevuto io tutto il te, ma ne posso fare dell’altro, se volete. 12)Tra poco saranno quì i miei amici di Londra, dove si sono trasferiti cinque anni fa. 13)Sono d’accordo con te, Giulio e una persona strana, ma non fa del male ad alcuno uomo. 14)Andate a giocare di la, per favore, che quì ce troppa confusione! 15) Mi offriresti un pò della tua gustosissima pizza? 16) Marco portava con se un zaino pesantissimo di tela blù. 17) “ Che desideri, Giorgia, te o caffè? “Ne l’uno, ne l’altro, grazie. Berrei piuttosto un aranciata, se né hai ancora nel frigo” 18) “Chi fà da se, fà per tre!” 19) Trentatre Trentini entrarono a Trento…20) Ancor’ oggi si da troppa importanza a se stessi e poca agl’altri.
L’ELISIONE
L’ELISIONE è un fenomeno grammaticale che consiste nella caduta della di una vocale finale di parola dinanzi alla vocale iniziale della parola successiva: l’amico (lo amico), un’amica (una amica).
A livello grafico, l’elisione è segnalata mediante l’uso dell’APOSTROFO (‘) in luogo della vocale elisa.
L’ELISIONE (E QUINDI L’APOSTROFO) SI USA:
- Con gli articoli lo, la, una: un’amica, l’amico
- Con le preposizioni articolate composte con lo e la (allo/a, dello/a, sullo/a,collo/a): all’amico
- Con gli aggettivi quello/a, bello/a, questo/a, santo/a: quell’amico, bell’uomo, sant’Antonio, sant’Anna.
- Con ci avverbio di luogo davanti alle forme del verbo essere : c’è, c’era
- Con alcuna e nessuna (femminili): alcun’altra, nessun’altra
IL TRONCAMENTO
Il troncamento è un fenomeno grammaticale che consiste nella caduta della vocale atona o della intera sillaba finale di una parola che si trova davanti ad un’altra parola cominciante per vocale o per consonante ( tranne GN, PS, PN, S IMPURA, X, Z): amor, nessun, alcun, gran.
A differenza dell’elisione, il troncamento si produce sia davanti ad una parola iniziante per vocale, sia davanti ad una parola iniziante per consonante.
A differenza dell’elisione, il troncamento non lascia traccia di sé nell’apostrofo (‘).
TRONCAMENTO OBBLIGATORIO
Il troncamento di vocale finale è obbligatorio:
- Con uno, nessuno, alcuno, taluno, ciascuno, sia davanti a vocale, sia davanti a consonante ( tranne i gruppi GN, PS, PN, la S IMPURA, X, Z): un amico,un ragazzo, nessun uomo ( e non: un zio, un gnomo, un psicologo…)
- Con buono: buon uomo, buon compleanno.
- Con i termini dottore, ingegnere, professore, signore seguiti dal nome proprio: dottor Rossi, signor Rossi.
- Con il termine suora ed ora: suor Beatrice, suor Angela, or dunque.
SI HA INOLTRE IL TRONCAMENTO davanti a consonante:
- Con bello, grande, quello : bel ragazzo, gran fracasso, quel ragazzo
- Con i termini frate e santo: fra Cristoforo ( e non: fra’ Cristoforo), San Martino.
UN PARTICOLARE CASO DI TRONCAMENTO: L’APOCOPE
L’APOCOPE è un fenomeno grammaticale che molti grammatici assimilano al troncamento; esso consiste nella caduta della vocale o della sillaba finale di una parola indipendentemente dall’incontro con altre parole.
L’apocope, a differenza del troncamento, lascia traccia di se’ nell’apostrofo (‘)
Si ha l’apocope (e non il troncamento) negli imperativi: da’ (dai), fa’ (fai), va’ (vai), sta’ (stai)
- Con i termini po’(=poco), mo’ (=modo: a mo’ di….), pie’ (=piede: a pie’ di pagina), be’ (= bene, usato come interiezione).
L’ELISIONE è un fenomeno grammaticale che consiste nella caduta della di una vocale finale di parola dinanzi alla vocale iniziale della parola successiva: l’amico (lo amico), un’amica (una amica).
A livello grafico, l’elisione è segnalata mediante l’uso dell’APOSTROFO (‘) in luogo della vocale elisa.
L’ELISIONE (E QUINDI L’APOSTROFO) SI USA:
- Con gli articoli lo, la, una: un’amica, l’amico
- Con le preposizioni articolate composte con lo e la (allo/a, dello/a, sullo/a,collo/a): all’amico
- Con gli aggettivi quello/a, bello/a, questo/a, santo/a: quell’amico, bell’uomo, sant’Antonio, sant’Anna.
- Con ci avverbio di luogo davanti alle forme del verbo essere : c’è, c’era
- Con alcuna e nessuna (femminili): alcun’altra, nessun’altra
IL TRONCAMENTO
Il troncamento è un fenomeno grammaticale che consiste nella caduta della vocale atona o della intera sillaba finale di una parola che si trova davanti ad un’altra parola cominciante per vocale o per consonante ( tranne GN, PS, PN, S IMPURA, X, Z): amor, nessun, alcun, gran.
A differenza dell’elisione, il troncamento si produce sia davanti ad una parola iniziante per vocale, sia davanti ad una parola iniziante per consonante.
A differenza dell’elisione, il troncamento non lascia traccia di sé nell’apostrofo (‘).
TRONCAMENTO OBBLIGATORIO
Il troncamento di vocale finale è obbligatorio:
- Con uno, nessuno, alcuno, taluno, ciascuno, sia davanti a vocale, sia davanti a consonante ( tranne i gruppi GN, PS, PN, la S IMPURA, X, Z): un amico,un ragazzo, nessun uomo ( e non: un zio, un gnomo, un psicologo…)
- Con buono: buon uomo, buon compleanno.
- Con i termini dottore, ingegnere, professore, signore seguiti dal nome proprio: dottor Rossi, signor Rossi.
- Con il termine suora ed ora: suor Beatrice, suor Angela, or dunque.
SI HA INOLTRE IL TRONCAMENTO davanti a consonante:
- Con bello, grande, quello : bel ragazzo, gran fracasso, quel ragazzo
- Con i termini frate e santo: fra Cristoforo ( e non: fra’ Cristoforo), San Martino.
UN PARTICOLARE CASO DI TRONCAMENTO: L’APOCOPE
L’APOCOPE è un fenomeno grammaticale che molti grammatici assimilano al troncamento; esso consiste nella caduta della vocale o della sillaba finale di una parola indipendentemente dall’incontro con altre parole.
L’apocope, a differenza del troncamento, lascia traccia di se’ nell’apostrofo (‘)
Si ha l’apocope (e non il troncamento) negli imperativi: da’ (dai), fa’ (fai), va’ (vai), sta’ (stai)
- Con i termini po’(=poco), mo’ (=modo: a mo’ di….), pie’ (=piede: a pie’ di pagina), be’ (= bene, usato come interiezione).
FONOLOGIA: LA SILLABA
La sillaba è un’unita distinta di suono pronunciata con una sola emissione di fiato: ta-vo-lo; ma-e-stro.
Per conoscere il numero di sillabe presenti all’interno di una parola, è sufficiente contareil numero dei grafemi vocalici (facendo attenzione ai dittonghi ed ai trittonghi, che valgono una sola sillaba).
Le parole di una sola sillaba si dicono : monosillabe; quelle di due: bisillabe; di tre sillabe: trisillabe;di quattro sillabe: quadrisillabe. Parole composte da più di quattro sillabe si dicono: polisillabe.
REGOLE FONDAMENTALEI PER LA DIVISIONE IN SILLABE
Nella divisione in sillabe di una parola è utile tener conto di non dover mai spezzare l’unità della sillaba.
• Una consonante seguita da vocale o posta tra due vocali fa sillaba con la vocale seguente :
Ca-sa; o-do-re.
• I dittonghi e i trittonghi non si dividono mai: pie-de; guan-to; a-iuo-la; se-guia-mo.
• Le vocali in iato appartengono sempre a sillabe diverse, dunque si dividono: a-e-re-o; Ma-rì-a.
• Le consonanti doppie si dividono tra due sillabe; anche il gruppo cq si divide tra due sillabe: tet-to; ac-qui-tri-no.
• La s+consonante, la cosiddetta “s” impura, si accompagna sempre alla sillaba seguente:
co-stret-to.
• Non si dividono i gruppi di consonanti che possono stare a inizio di parola (bl, br,cr,dr, ecc): i-dri-co, in-gra-to, bra-ce, clas-se, cro-sta.
N.B. Nella lingua italiana non esistono parole inizianti con gruppi consonantici rt, mb,nd; questi gruppi consonantici, perciò, si dividono: ar-ti-sta; am-bi-zio-ne. Il gruppo vr, benché non possa costituire inizio di parola, non si divide mai: so-vra-no (e non sov-ra-no).
• Non si dividono digrammi e trigrammi; costituiscono una sillaba con la vocale che segue:gno-mo; glie-lo; scia-me; fo-glia.
• Nei gruppi di tre consonanti, la divisione è, in genere, tra prima e seconda consonante: om-bro-so; bam-bo-la.
LE PAROLE COMPOSTE DA PREFISSI che terminano per consonante (trans, iper, sub,ex, es) si possono dividere in sillabe sia considerando l’intero prefisso sillaba a sé, sia applicando la norma generale che regola la divisione in sillabe: trans-a-tlan-ti-co oppure tran-sa-tlan-ti-co. Generalmente, in questi casi, è preferibile adottare le normali regole della sillabazione.
LA X è trattata come una consonante semplice, pur essendo costituita da due fonemi distinti: mi-xa-re.
L’APOSTROFO A FINE RIGO non è in teoria scorretto, tuttavia è preferibile evitare la separazione segnalata dall’apostrofo, scrivendo: que /st’anno (anziché quest’ /anno).
La sillaba è un’unita distinta di suono pronunciata con una sola emissione di fiato: ta-vo-lo; ma-e-stro.
Per conoscere il numero di sillabe presenti all’interno di una parola, è sufficiente contareil numero dei grafemi vocalici (facendo attenzione ai dittonghi ed ai trittonghi, che valgono una sola sillaba).
Le parole di una sola sillaba si dicono : monosillabe; quelle di due: bisillabe; di tre sillabe: trisillabe;di quattro sillabe: quadrisillabe. Parole composte da più di quattro sillabe si dicono: polisillabe.
REGOLE FONDAMENTALEI PER LA DIVISIONE IN SILLABE
Nella divisione in sillabe di una parola è utile tener conto di non dover mai spezzare l’unità della sillaba.
• Una consonante seguita da vocale o posta tra due vocali fa sillaba con la vocale seguente :
Ca-sa; o-do-re.
• I dittonghi e i trittonghi non si dividono mai: pie-de; guan-to; a-iuo-la; se-guia-mo.
• Le vocali in iato appartengono sempre a sillabe diverse, dunque si dividono: a-e-re-o; Ma-rì-a.
• Le consonanti doppie si dividono tra due sillabe; anche il gruppo cq si divide tra due sillabe: tet-to; ac-qui-tri-no.
• La s+consonante, la cosiddetta “s” impura, si accompagna sempre alla sillaba seguente:
co-stret-to.
• Non si dividono i gruppi di consonanti che possono stare a inizio di parola (bl, br,cr,dr, ecc): i-dri-co, in-gra-to, bra-ce, clas-se, cro-sta.
N.B. Nella lingua italiana non esistono parole inizianti con gruppi consonantici rt, mb,nd; questi gruppi consonantici, perciò, si dividono: ar-ti-sta; am-bi-zio-ne. Il gruppo vr, benché non possa costituire inizio di parola, non si divide mai: so-vra-no (e non sov-ra-no).
• Non si dividono digrammi e trigrammi; costituiscono una sillaba con la vocale che segue:gno-mo; glie-lo; scia-me; fo-glia.
• Nei gruppi di tre consonanti, la divisione è, in genere, tra prima e seconda consonante: om-bro-so; bam-bo-la.
LE PAROLE COMPOSTE DA PREFISSI che terminano per consonante (trans, iper, sub,ex, es) si possono dividere in sillabe sia considerando l’intero prefisso sillaba a sé, sia applicando la norma generale che regola la divisione in sillabe: trans-a-tlan-ti-co oppure tran-sa-tlan-ti-co. Generalmente, in questi casi, è preferibile adottare le normali regole della sillabazione.
LA X è trattata come una consonante semplice, pur essendo costituita da due fonemi distinti: mi-xa-re.
L’APOSTROFO A FINE RIGO non è in teoria scorretto, tuttavia è preferibile evitare la separazione segnalata dall’apostrofo, scrivendo: que /st’anno (anziché quest’ /anno).
domenica 12 gennaio 2014
ANALISI LOGICA
1. Gli Spartani, da abili guerrieri, avevano inviato Agesilao in Asia e Pausania nell’isola di Cipro.
2. Nell’isola di Sicilia c’erano marinai e agricoltori; gli abitanti dell’isola erano spesso preda dei pirati.
3. Misurò con l’occhio la distanza e con grande forza scoccò una freccia per colpire il nemico che avanzava silenzioso per la boscaglia, con estrema attenzione.
4. Mario ha comprato per la scuola libri usati a metà prezzo.
5. I libri antichi erano scritti a mano, ed erano costosi per la loro rarità; successivamente per l’invenzione della stampa, la cultura si diffuse in tutto il mondo con grande rapidità.
6. Con immenso dolore Enea partì dalla città di Troia insieme con i familiari e con oggetti sacri; con un’imbarcazione, attraverso il mar Mediterraneo giunse nel Lazio e in questa regione fondò una città.
7. Il CD che mi hai regalato è quello che desideravo con ansia per il mio compleanno
8. Per la sua infrazione, Mario è stato punito dal vigile con una multa.
9. E’ venuta la luce del giorno e, con i figli e con i viveri, andremo sulle rive del Po, che nasce dal Monviso.
10. Alessandro Magno ebbe per maestro Aristotele.
11. La lezione del professore di Geografia sulle energie alternative è risultata ricca di notizie interessanti.
12. Per sostanziare il ragionamento, Cesare Beccaria analizza il problema da due punti di vista.
La conclusione a cui giunge è quella descritta dai manuali di letteratura: la pena di morte non è utile, né necessaria.
13. La società civile è governata da un insieme di leggi, formulate per rafforzare la giustizia nel mondo.
14. Le lettere scritte a penna si distinguono da quelle fatte al computer perché appaiono più spontanee.
15. Gli antichi chiamavano “Vespero” il pianeta Venere per il suo sorgere al tramonto.
16. La cornacchia, da stolta, si ornò delle penne del pavone; ma dei pavoni le strapparono le penne col becco e le altre cornacchie la respinsero.
20. Dividi in sillabe. SCHIUMA, BUONO, PIANOFORTE, SCIACQUÌO, CALPESTÌO, BOATO, SANGUE, EQUILIBRIO, FRUSCÌO, VIALE, PAURA, PAUROSO, INNOCUO, LUI, PIEDE, GIOCO, GUANTO, GUERRA , INIQUO, PERCUOTERE, COSPICUO,RISCUOTERE, QUOTA, TACCUINO,QUOZIENTE, SOQQUADRO.
Iscriviti a:
Post (Atom)